E’ nella giornata della festa del Lavoro che la Federazione Internazionale dei Trasporti [ITF] lancia un nuovo allarme salari. “Il Covid-19 non può essere usato come una scusa per abbassare gli stipendi e le condizioni di lavoro dei marittimi”. Nonostante il ruolo vitale che essi svolgono nel commercio, denuncia il sindacato internazionale, “alcune aziende stanno cercando di usare la pandemia per minare gli standard nazionali nel settore, inclusa la sostituzione degli equipaggi esistenti con marittimi a termini e condizioni internazionali sostanzialmente inferiori a quelli nazionali”.
L’ITF lamenta che molte compagnie di traghetti hanno licenziato i marittimi costringendoli a scegliere tra accettare un congedo non retribuito o essere lasciati a casa. Le aziende stanno usando la pandemia per minare gli accordi di contrattazione collettiva già esistenti” e “questo è assolutamente inaccettabile“.
James Dato, presidente della Seafarers International Union of Canada e presidente della ITF Cabotage Taskforce, ha dichiarato: “I governi nazionali devono svolgere un ruolo necessario nel garantire che le turbolenze del mercato dovute al Covid-19 non si trasformino in ingiusti licenziamenti per i marittimi o un abbattimento degli attuali salari”
La denuncia di James Dato si aggiunge alla alla Lettera Circolare IMO 4204/add.6, emanata in piena fase pandemica e nella quale tra le altre si legge la raccomandazione di dichiarare i marittimi “key workers“.
La circolare riporta adeguate raccomandazioni alla libera circolazione della navi, sottolineando il ruolo vitale del trasporto marittimo nell’economia mondiale e nella lotta contro la pandemia.
A tal scopo nella Circolare l’IMO, in considerazione della professionalità dei marittimi, che, in prima linea e spesso distanti dalle loro famiglie, garantiscono il trasporto marittimo permettendo lo scambio di beni essenziali a beneficio di tutta l’umanità – raccomanda a tutti gli stati membri di dichiarare tutti i lavoratori del mare dai marittimi agli operatori portuali ai servizi ancillari alla navigazione (quali piloti, rimorchiatori o rifornitori navali ), quali “Key Workers” quindi “vitali” per l’economia globale. “Governments and relevant national authorities are reccomended to : – Designate professional seaferers and marine personnel, regardless of nationality when in their jurisdiction, as “key workers” providing an essential service”
Ora più che mai, afferma poi ITF, le rotte commerciali critiche che forniscono rifornimenti essenziali dovrebbero essere presidiate con marittimi nazionali. “Usare questa pandemia come un’opportunità per erodere ulteriormente le condizioni sulle rotte dei traghetti è opportunismo nella peggiore delle ipotesi”.
E ancora le compagnie marittime che ricevono fondi governativi “hanno l’obbligo di garantire posti di lavoro ai marittimi nazionali poiché tali fondi arrivano dai soldi dei contribuenti”
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