Il 14 Novembre 2019 a Palermo, nei locali del Loggiardo si San Bartolomeo, si è svolto un convegno organizzato dalla Caronte & Tourist Isole Minori S.p.a per fare un bilancio dei primi 3 anni dall’acquisto della Siremar.
Al convegno di Palermo, moderato dal responsabile di personale e comunicazione di C&T Tiziano Minuti, sono intervenuti, tra gli altri, il Sindaco di Favignana, quello di Lipari e quello di Pantelleria.
La Siremar dispone in atto di una flotta di 11 navi, impegnate a collegare 14 isole utilizzando 21 scali. Si tratta soprattutto di linee a corto raggio ma la compagnia collega anche Napoli, Pantelleria, Lampedusa. 400.000 i passeggeri trasportati ogni anno; 80.000 le auto; 350 i marittimi impegnati (35 gli amministrativi). Anche se una delle eredità meno gradite della vecchia gestione Siremar è una flotta anziana (31 anni l’età media delle navi) che comporta dunque sforzi notevoli per la manutenzione ordinaria (13,5 mln l’anno).
“Abbiamo deciso di appaltare la costruzione della prima delle due nuove navi che metteremo in linea nei collegamenti a corto raggio con le isole. È la prima volta negli ultimi vent’anni di storia del servizio pubblico marittimo locale che una nuova nave entra in servizio”. Le due nuove navi utilizzeranno il GNL (gas naturale liquefatto) che, oltre a permettere una riduzione delle emissioni delle CO2 del 40%, potranno utilizzare anche la propulsione elettrica.
L’annuncio è di Vincenzo Franza, presidente di Caronte & Tourist Isole Minori S.p.A., la società costituita per gestire navi e personale della Siremar. [https://carontetourist.it/it/siremar/news/3-anni-di-siremar-bilanci-programmi-e-progetti-del-gruppo-caronte-tourist-il-comparto-navi ]
“Ricostruire, potenziare, rilanciare – ha detto Franza – sono le tre direttrici lungo le quali ci siamo mossi. Abbiamo avviato un dialogo con lo Stato e la Regione perché non possiamo più permetterci sovrapposizioni, duplicazioni o inutile concorrenza. I soldi pubblici – insomma – devono essere spesi meglio. Noi siamo qui a fare la nostra parte. Pensiamo di arrivare a scadenza di Convenzione con una flotta rinnovata per l’80% e con una organizzazione efficientata anche nella prospettiva di proporre tariffe più favorevoli per i passeggeri”.
“Noi andiamo avanti – scandisce il Presidente di Caronte & Tourist – ma certo ci aspettiamo passi in avanti anche dai nostri interlocutori nella politica e nella burocrazia. Perché è indubbio – tanto per fare un esempio – che esista anche un problema di interconnessione tra navi, treni e bus che noi da soli non possiamo risolvere”.
“Molti porti – ha detto Luigi Genghi – che di Caronte & Tourist è il Group CTO – non sono in condizioni ottimali dal punto di vista delle infrastrutture e ciò limita la possibilità di ormeggiare in sicurezza. Le due nuove unità da noi commissionate potranno certamente risolvere il problema in certe realtà isolane addirittura dotate di un semplice molo. Ciò perché queste navi hanno dalla loro una straordinaria manovrabilità e saranno in grado di ormeggiare anche con vento a 45 nodi”.
Marco Falcone, assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, dopo aver parlato dei programmi e degli investimenti della Regione per nuove navi e nuove infrastrutture, ha accennato al progetto di tre nuovi depositi costieri per combustibili puliti e anticipato alcune importanti novità del prossimo bando regionale per l’affidamento in convenzione dei collegamenti con le isole minori, che si pensa di allargare ad altri vettori come gli elicotteri.
Ma ogni medaglia che si rispetti ha il suo rovescio: lo stesso entusiasmo, gli stessi programmi non sembrano convincere una parte della forza lavoro del Gruppo Caronte.
Nonostante le “parole di grande apprezzamento per le prospettive di crescita del Gruppo, per la politica di stabilizzazione dei lavoratori precari ereditati dalla precedente gestione e per il clima complessivo, in ambito di relazioni sindacali, improntato al rispetto e alla considerazione dei diversi ruoli” espresse da Natale Colombo – segretario Nazionale della FILT CGIL – nel suo intervento durante il convegno, tuttavia non dovrebbero restare inascoltate le parole di sdegno e denuncia espresse in un comunicato del 18.11.2019 dai tono molto duri a firma delle Segreterie Nazionale, Regionali e Provinciale di Sicilia del Sindacato dell’ORSA, Mari e Porti.
“Si è parlato di tutto, tranne che del personale navigante e delle condizioni in cui vive sulle navi: senza un pasto adeguato, lasciato ai margini, con orari di lavoro massacranti con una media di 13/14 ore al giorno e con turnazioni che non vengono mai rispettate” si legge nel comunicato.
“A ciò si aggiunga, si legge ancora, la richiesta a tutti i marinai di conseguire la patente per la mansione di trattorista” – per l’imbarco e sbarco dalle navi dei mezzi di trasporto – nonostante si tratti di una competenza già in possesso del trattorista di bordo o dei portuali.
Il Sindacato denuncia, inoltre, la circostanza gravissima della chiusura delle cucine di bordo sulle navi della Caronte, con marittimi che, pertanto, si trovano costretti ad arrangiarsi con fornelli di fortuna e che “persino l’acqua in bottiglia è stata eliminata” [https://www.facebook.com/orsa.marittimi/posts/2984887308209994].
Il CCNL di 2° livello – osserva con amarezza l’ORSA, ancora in fase di definizione, non presenta ancora una volte particolari margini di miglioramento della condizione salariale dei lavoratori marittimi.
Pur in presenza di altisonanti programmi di investimento futuri da parte dei protagonisti dell’ economia, che, in molti casi, dichiarano di considerare i lavoratori parte di un’unica grande famiglia, il sistema finanziario ed economico ha evidentemente e storicamente come unico obiettivo l’accumulo di capitale per pochi a discapito del rispetto della professionalità e della dignità dei lavoratori non più visti come esseri umani ma come numeri necessari per “fare” altri numeri.
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