17.06.20 – Gibuti ha annunciato ieri all’ONU la sua disponibilità a facilitare le operazioni di cambio di equipaggio per tutte le navi che passano attraverso lo stretto di Bab el Mandeb, con il necessario supporto fornito dalla Djibouti Ports and Free Zones Authority (DPFZA).
Il piccolo Paese africano reagisce così alla dichiarazione congiunta sottoscritta dall’IMO e dall’UNCTAD (9 giugno) – rispettivamente gli organismi marittimi e commerciali dell’ONU – per sostenere i cambi equipaggio e garantire che il personale marittimo possa tornare a casa quando sarà il momento di farlo in tutta sicurezza.
Le restrizioni di viaggio imposte a causa del COVID-19 hanno di fatto fermato i cambi di equipaggio che però non possono essere rinviati a tempo indeterminato. Si stima che a partire da metà giugno 2020 ben 300.000 marittimi al mese richiederanno voli internazionali per consentire il cambio dell’equipaggio delle navi, senza dimenticare che 70.000 membri del personale di bordo delle navi da crociera sono in attesa del loro rimpatrio.
Il DPFZA invita gli altri paesi ad adottare misure simili per facilitare il sostegno coordinato ai marittimi di tutto il mondo e invita tutti gli armatori a sostenere lo sforzo avvalendosi di soluzioni di rimpatrio aereo per il personale marittimo.
Il traffico commerciale via mare dipende dai 2 milioni di marittimi che lavorano sulle navi mercantili in tutto il mondo, sulle quali viaggia oltre l’80% del commercio globale, compresa la maggior parte dei prodotti alimentari, dell’energia, delle materie prime e dei manufatti del mondo.
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